AgenPress – Domani mattina si terrà l’autopsia sul corpo della piccola Diana, verranno effettuati anche accertamenti radiologici , in via precauzionale, per essere certi che non vi siano lesioni interne. Al momento comunque non ci sono sospetti di maltrattamenti fisici.
Intanto si è saputo che alcuni degli abitanti dello stabile di via Parea dove Diana è stata trovata senza vita, hanno tentato di linciare la madre, ora in cella con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato per averla abbandonata per sei giorni fino a farla morire di stenti: mentre la polizia la stava portando in carcere, alcuni vicini, oltre ad averla insultata, si sono messi di traverso con la loro macchina per cercare di bloccare l’auto della polizia.
Inoltre prosegue l’esame del contenuto del telefonino di Alessia Pifferi per ricostruire le sue relazioni sentimentali ed eventualmente individuare il padre biologico di Diana.
In base all’inchiesta, in cui la zia e la nonna della piccina sono parti offese, Alessia Pifferi avrebbe avuto una precisa volontà di liberarsi della figlioletta. E questo è provato dal fatto che l’ha abbandonata più volte, venendo meno ai suoi doveri e ben sapendo che avrebbe potuto morire. Per la Procura avrebbe messo in atto una “progressione criminosa”, come si dice tecnicamente, lasciandola da sola prima per poche ore, poi per qualche week end e poi per sei giorni riuscendo, così, alla fine nell’intento di ucciderla.