Ucraina. Meloni, se vuoi la pace prepara la guerra. Con un conflitto armato non c’è spazio per i distinguo

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AgenPress –  “Giusto aiutare l’Ucraina. Perché mi sono schierata subito con Kiev? Mai avuto dubbi sul fatto che l’Italia faccia parte e debba far parte dell’Alleanza atlantica. Sempre con spirito attento e critico: perché non mi piace la tendenza di buona parte della politica italiana a fare da cheerleader di capi di stato stranieri. E poi perché i veri amici ti dicono quando stai sbagliando”.

Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera la leader di FdI, Giorgia Meloni.  “Con un conflitto armato non c’è spazio per i distinguo. È il momento della compattezza e del coraggio. È un’aggressione inaccettabile”.

“È giusto che il governo resti compatto e unito alla comunità internazionale, in sinergia con gli alleati. Armi? I latini dicevano si vis pacem, para bellum , se vuoi la pace prepara la guerra. Pensare che si risolva tutto abbandonando gli ucraini non ha senso. Una sconfitta rovinosa di Kiev provocherebbe un effetto domino per tutto l’Occidente. Anche con la probabile invasione di Taiwan da parte della Cina. Le conseguenze per noi occidentali sarebbero gigantesche. Per cui il governo fa bene così e vada avanti. Abbiamo votato la risoluzione con tutto quello che comporta”.

“Piuttosto  non vedo l’autorevolezza tanto decantata del governo Draghi: mi sembra sistematicamente escluso dai vertici. Mi dispiace per l’Italia”. Sì all’accoglienza dei profughi. “E basta con le menzogne. Vediamo le donne, i bambini, i veri profughi. Non i barconi di soli uomini in età da lavoro. Non si mettono sullo stesso piano rifugiati reali e migranti economici. Se non ci fosse spazio da noi per mamme con piccoli perché abbiamo accolto altri, sarebbe assurdo”.

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