AgenPress – Ai corridoi umanitari aperti stamani in Ucraina a Mariupol e Volnovakha “non si è presentato nessuno”. Lo ha affermato nella sua conferenza stampa il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, citato dall’agenzia Interfax.
“Ci aspettiamo che l’accordo sui corridoi umanitari venga applicato e i che ai civili venga consentito di lasciare l’Ucraina”, ha detto ancora Larov, riferiscono le agenzie russe. I militari russi, “hanno fatto tutto il possibile per rendere possibili corridoi umanitari in Ucraina”, ha aggiunto. “Vi sono notizie secondo cui le autorità di Mariupol non stanno consentendo ai civili di usare i corridoi umanitari”.
Le autorità municipali di Mariupol affermano, invece, che i russi non stanno osservando la tregua annunciata da Mosca lungo tutto il percorso concordato.
“Stiamo negoziando con la parte russa la conferma della tregua lungo l’intero percorso di evacuazione” fa sapere in un comunicato, ovvero lungo Mariupol, Nikolske, Rozivka, Polohy, Orikhiv , Zaporizhzhia. Ai corridoi umanitari aperti stamani in Ucraina a Mariupol e Volnovakha “non si è presentato nessuno”, ha aggiunto.
E riguardo ai negoziati ha detto che la parte russa non ha ancora ricevuto informazioni dall’Ucraina sui tempi del terzo round di negoziati.
“Sembra che l’Ucraina inventi sempre dei motivi per aggiornare i termini” in base ai quali tenere i negoziati con la Russia. La delegazione russa era pronta già da venerdì sera per un nuovo round di colloqui con l’Ucraina”, ha aggiunto Lavrov, rimarcando poi che “nell’ottica di consultazioni russe-ucraine gli interventi di Zelensky non infondono ottimismo. Aspettiamo informazioni dall’Ucraina sulla data per il terzo round di negoziati”.
“Finora non abbiamo ricevuto nuove scadenze. Siamo pronti, come ben sapevano i nostri colleghi ucraini, sin da ieri sera a organizzare un terzo round” dei colloqui, lasciando intendere che i ritardi sono legati a pretesti di Kiev per rinviare i colloqui.
“La Russia ha delineato chiaramente le condizioni che ritiene necessarie per risolvere la crisi ucraina. Quelle che riteniamo assolutamente indispensabili per risolvere questa crisi, allontanando la minaccia che da anni è creata dai membri dell’Alleanza Nord Atlantico sul territorio dell’Ucraina contro la Federazione Russa. Le abbiamo già espresse sia nei discorsi del presidente che nel discorsi della nostra delegazione a questi negoziati”.