Report Porte aperte. 360 mln i cristiani perseguitati nel mondo. L’Afghanistan il paese più pericoloso

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AgenPress –  Il 19 gennaio 2022 Porte Aperte pubblica la WORLD WATCH LIST 2022 (WWL – periodo di riferimento ricerche 1 ottobre 2020 – 30 settembre 2021), la nuova lista dei primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo. Primo dato degno di nota: cresce ancora la persecuzione anticristiana in termini assoluti.
Ecco una sintesi dei risultati principali, seguita da tabella della persecuzione in cifre:
1) sono oltre 360 milioni nel mondo2
i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di
persecuzione e discriminazione a causa della propria fede (1 cristiano ogni 7);
2) l’Afghanistan diventa il paese più pericoloso al mondo per i cristiani;
3) pur aumentando la persecuzione in Corea del Nord, il regime di Kim Jong-un scende al 2° posto
dopo 20 anni al vertice di questa classifica;
4) tra i circa 100 paesi monitorati dalla nostra ricerca aumenta la persecuzione in termini assoluti e salgono da 74 a 76 quelli che mostrano un livello definibile alto, molto alto o estremo
5) i cristiani uccisi per ragioni legate alla fede crescono di oltre il 23% (ben 5.898), con la Nigeria sempre epicentro di massacri (4.650) assieme ad altre nazioni dell’Africa Sub-Sahariana colpite dalla violenza anticristiana: nella top 10 dei paesi con più violenze contro i cristiani troviamo 7 nazioni africane;
6) la vittoria talebana è benzina per il jihadismo globale;
7) cresce il fenomeno di una chiesa “profuga”, sempre più cristiani in fuga dalla persecuzione;
8) il modello Cina (17°) di controllo centralizzato sulla libertà di religione emulato da altri paesi;
9) governi autoritari (e organizzazioni criminali) usano le restrizioni per il COVID-19 per indebolire le comunità cristiane.

Quest’anno si registra il più alto livello di persecuzione da quando la WWL è stata pubblicata per la prima volta, 29 anni fa. Negli ultimi anni l’aumento è stato costante. Sin dalla sua nascita, questo report fornisce la classifica dei primi 50, ma solo nella WWL 2021 e in questa 2022 troviamo nella mappa esclusivamente nazioni con un livello molto alto ed estremo di persecuzione e discriminazione, scomparendo dalla WWL il livello alto,
altro segno visibile di questo ulteriore peggioramento. Salgono
ad oltre 360 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede.
: globalmente 1 cristiano ogni 7 è toccato da questo
fenomeno, che divisi in macro-aree geografiche diventano: 1 cristiano ogni 5 in Africa; 2 cristiani ogni 5 in Asia e 1 ogni 15 in America Latina.

Cambia il vertice dopo 20 anni: l’Afghanistan diventa il paese più pericoloso al mondo per i cristiani, anche se aumenta di 2 punti la persecuzione in Corea del Nord (record di sempre), la quale ricopre ora il 2° posto. La presa di potere dei talebani e la crisi derivata fanno da propulsore alla violazione delle libertà fondamentali in questo paese, ma attenzione: l’anno precedente era al 2° posto (con 94 punti), la libertà religiosa non esisteva da prima che i talebani riprendessero il potere. Il nostro report dipinge un quadro
scioccante della vita della piccola e nascosta comunità cristiana in Afghanistan, lasciando intendere
che:
• gli uomini cristiani vanno quasi certamente incontro alla morte, se la loro fede viene scoperta;
• donne e ragazze possono evitare la morte, ma per essere date in moglie come “bottino di
guerra” a giovani combattenti talebani. Altre vengono violentate e poi sottoposte alla tratta;
il nuovo governo talebano ha ottenuto l’accesso a documenti che hanno contribuito
all’identificazione di cristiani afgani, spesso arrestati al fine di scovare reti di cristiani e poi
uccisi. Combattenti talebani li cercano attivamente, anche casa per casa;
• gran parte della popolazione cristiana è scappata nelle regioni rurali o nei campi profughi delle
nazioni vicine, tutte presenti nella WWL perché ostili ai cristiani.
A causa di una nuova legge contro il pensiero reazionario, la Corea del Nord ha visto un aumento del numero di cristiani arrestati e delle chiese in casa chiuse.
L’arresto significa inevitabilmente imprigionamento in uno dei brutali “campi di rieducazione” della nazione, dai quali pochi escono vivi.

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