AgenPress – Novak Djokovic è attualmente confinato in una struttura di detenzione temporanea a Melbourne mentre il team legale ha presentato un documento di 35 pagine in cui delineava la difesa del giocatore contro la decisione di annullare il suo visto temporaneo prima degli Australian Open di questo mese.
Per il governo australiano l’infezione da Covid non è una motivazione sufficiente per ottenere l’esenzione medica e Djokovic non ha fornito ulteriori prove evidenti di controindicazione al vaccino. Il campione serbo non può dunque entrare nel Paese né prendere parte agli Australian Open, e indipendentemente dal giudizio del Tribunale chiamato ad esprimersi sull’annullamento del visto, è competenza del Governo la scelta di non far entrare in Australia Djokovic.
Il tribunale di Melbourne ha pubblicato la risposta che il governo australiano porterà in aula, nella quale gli avvocati del governo australiano sottolineano il fatto che il campione serbo “non è vaccinato”.
Non esistono garanzie di ingresso da parte di un non cittadino australiano nel Pese. Esistono infatti criteri per l’ingresso e ragioni per cui il visto può essere annullato o rifiutato. Anche se a Djokovic è stato confermato che le sue domande soddisfacevano i requisiti per poter viaggiare in Australia senza quarantena, il Ministro dell’Interno ha il potere di verificare le prove e di cancellare il visto.
In conclusione, si legge nel documento, la domanda di Novak Djokovic deve essere rifiutata. In un altro passo importante del documento il Governo ribadisce la propria facoltà di annullare il visto anche nel caso in cui il tribunale desse ragione a Djokovic e revocasse la prima cancellazione del visto. Questo perché “l’Australia, in quanto paese sovrano, mantiene la massima discrezionalità su chi lascia entrare nel suo Paese”.