AgenPress – Il reddito di cittadinanza subirà una riduzione già dopo il rifiuto della prima proposta di lavoro “congrua” da parte di chi riceve l’assegno.
“Il decalage partirà dopo la prima domanda di contratto congruo rifiutata. Tutto il resto delle disposizioni già presentate nella richiesta contenuta nella legge di Bilancio come uscito dal Cdm, rimangono inalterate. Ma per noi era fondamentale che il decalage partisse dopo il primo rifiuto e non in modo automatico”.
Così il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli (M5s), rispondendo a margine della presentazione del dossier contro il Prosek, in merito alla riunione a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi.
“Il tavolo di questa mattina – ha proseguito Patuanelli – era legato ad alcuni elementi di dettaglio di modifiche che la legge di Bilancio propone per il reddito di cittadinanza. In particolare, per noi era fondamentale che il decalage partisse da un elemento di decisione presa dal precettore e non in modo automatico, perché è chiaro che noi puntiamo a ricollocare tutte le persone che hanno accesso al reddito di cittadinanza; ma il decalage non può partire dopo tre mesi, ad esempio, e quindi questa nostra proposta è stata accolta”. In conferenza stampa il ministro Orlando ha ribadito che il reddito di cittadinanza “è uno strumento che ha luci e ombre e come tale va valutato”.
”Mi pare che uno dei rischi che corriamo parlando di reddito di cittadinanza è farlo prescindendo dalla sua concreta attuazione. Questa analisi è la prima seria e compiuta occasione di fare una riflessione”. Così il ministro del Lavoro Andrea Orlando sulla relazione del comitato scientifico per la valutazione del reddito di cittadinanza.
“I numeri scontano la pandemia e il fatto che la povertà è cresciuta e la dinamica della domanda e offerta di lavoro è stata alterata – evidenzia – ma è il primo spaccato su una realtà che parte da valutazioni concrete e non da posizioni a prescindere. Non mi illudo che questo rapporto sovvertirà questo tipo di dibattito e lo riporterà sulle questioni di merito ma offre un contributo a chi vorrà farlo”.
“Il rapporto del Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza è “una base da cui il Parlamento può partire per una riflessione e per ulteriori integrazioni”, ha detto ancora Orlando, aprendo la conferenza stampa per la presentazione del rapporto della commissione, prevista – ha ricordato – dalla legge istitutiva dell’Rdc.
“Il lavoro fatto dalla commissione dà uno schema, una traccia. E’ il primo spaccato che parte da una analisi della realtà”, ha detto Orlando, sottolineando che “la commissione ha agito in modo assolutamente indipendente”. Il ministro ha anche precisato che “sostanzialmente si è consolidato il testo che era uscito dal Consiglio dei ministri” senza grandi novità rispetto alle decisioni che erano già state assunte”.
Se le proposte del Comitato scientifico per la revisione del Reddito di cittadinanza saranno accettate il beneficio massimo mensile ottenibile da una famiglia di sei componenti che vive in affitto potrebbe passare da 1.330 euro al mese a 1.540.
In pratica il beneficio massimo mensile per un single si ridurrebbe da 6.000 euro l’anno a 5400 mentre la soglia massima passerebbe da 2,1 a 2,8 (2,9 se ci sono disabili). Per i minori il valore passerebbe dallo 0,2 attuale a 0,4. Quindi in una famiglia con due genitori e 4 figli il valore sarebbe pari a 3 e si avrebbe diritto al beneficio massimo, ovvero 15.120 euro l’anno. A questi andrebbero aggiunti 280 euro al mese per l’affitto (3.360 euro l’anno).