Dubai. Arrestato il boss Raffaele Imperiale: era uno dei latitanti più pericolosi

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AgenPress – Il 17 agosto il  Ministero dell’Interno aveva pubblicato un report, redatto dalla direzione centrale della Polizia criminale,  l’elenco dei  latitanti ( 62 persone tra ‘ndrangheta, camorra, criminalità pugliese, cosa nostra) tra cui 6 considerati tra i più pericolosi: tra questi oltre Matteo Messina Denaro figura Raffaele Imperiale, il ras di Castellammare specializzato in traffici internazionali e riciclaggio di denaro.

Da anni viveva a Dubai ed era ufficialmente ricercato dal 2016 per traffico internazionale di stupefacenti (è stato condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione). Per gli 007 è anche sospettato di riciclaggio di denaro ma saranno le indagini e i processi a chiarire anche questo aspetto.

Il suo arresto, avvenuto a inizio agosto nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli (guidata da Giovanni Melillo) e condotte dal GICO di Napoli e dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli (diretta dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini), con il supporto dei Servizi Centrali della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, è stato comunicato solo oggi, giovedì 19 agosto, per motivi ancora poco noti ma probabilmente riconducibili alle difficili trattative burocratiche con gli Emirati per ottenere l’estradizione.

L’attività di brokeraggio internazionale ed il rapporto d’affari con la criminalità organizzata partenopea sono stati cristallizzati nella prima decade del 2000, quando sono stati documentati contatti con camorristi del clan Di Lauro di Secondigliano, tra cui Elio Amato ed  Antonio Orefice. Il patrimonio illecitamente accumulato gli ha permesso di acquistare sul mercato nero due dipinti di Van Gogh di valore inestimabile, rubati nel 2002 ad Amsterdam in Olanda e ritrovati dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli in una vecchia villa a Castellamare di Stabia nel 2016.

Erano   “La Spiaggia di Scheveningen”, del 1882, e la “Chiesa di Nuenen”, del 1884, entrambi di dimensioni contenute. Si tratta di due opere d’arte considerate tra le più ricercate al mondo, inserite dall’F.B.I. tra le “top ten art crimes” e il cui valore pare sia stimato in 100 milioni di dollari. I due celebri dipinti vennero poi esposti per venti giorni al Museo di Capodimonte a Napoli, accanto alla sala del Caravaggio, prima di fare ritorno ad Amsterdam. Il 22 gennaio scorso Raffaele Imperiale  ha rilasciato un’intervista al giornale “Il Mattino” dichiarandosi estraneo alla vicenda, asserendo di aver comprato i preziosissimi quadri in quanto appassionato di Arte. Il Ministero di Giustizia sta perfezionando le intese per completare la procedura di estradizione in tempi brevi.

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