Israele. Finisce l’epoca Netanyahu. Il Parlamento vota la fiducia al governo Bennett

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AgenPress – Il Parlamento israeliano ha votato la fiducia al nuovo esecutivo del cambiamento di Naftali Bennett. Il sì al governo di coalizione è arrivato sul filo di lana: i “Sì” sono stati 60 e i “No” 59, mentre uno dei parlamentari si è astenuto.

Benjamin Netanyahu dopo 12 anni è escluso dal governo. Il leader di Yamina ha giurato come primo ministro, accolto dagli applausi dell’assemblea. Yair Lapid ha giurato come premier supplente e ministro degli Esteri, poi via via hanno giurato tutti gli altri membri del nuovo esecutivo, dando vita così al 36esimo governo di Israele.

All’annuncio ufficiale da parte del nuovo presidente della Knesset, Miki Levy, nell’Aula è scoppiato un applauso e urla di felicità si sono levate da parte dei sostenitori del nuovo governo. Che l’aria fosse favorevole – nonostante le incertezze degli ultimi giorni – si era capito già dalla nomina di Levy, un deputato di Lapid, che ha superato il candidato della destra, imponendosi come nuovo leader.

Il governo, che si basa sulla rotazione tra Bennett e Lapid nella carica di primo ministro, ha già giurato. Ma prima del voto finale la situazione è stata di piena bagarre fin dalle dichiarazioni iniziali. Un’opposizione scatenata ha interrotto Bennett per tutto il suo discorso e Netanyahu lo ha persino deriso annunciandogli che “abbatterà al più presto” questo esecutivo “pericoloso”.

Il nuovo premier ha intimato all’opposizione di “fermare il caos”, promettendo che sarà lui a mettere “fine ad un terribile periodo di odio tra il popolo d’Israele”. “Questa lacerazione, che è andata sfilacciando il nostro tessuto sociale – ha denunciato – ci ha condotto ad una tornata elettorale dopo l’altra e ad una spirale di odio e di liti fra fratelli”.

 

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