Confcommercio. Crisi imprese e consumi in picchiata. Sangalli. “Servono sostegni più robusti per ripartire”

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AgenPress – Il “viaggio” delle famiglie italiane dentro l’emergenza Covid è stato un lungo percorso fatto di ansie, paure e incertezza. Uno stato dell’animo che ha inciso profondamente nelle abitudini e anche nelle scelte di consumo. Il rapporto che Confcommercio ha realizzato in collaborazione con il Censis, Outlook Italia 2021, (documento pdf) racconta proprio l’impatto della pandemia sulla fiducia, sulle prospettive e i consumi delle famiglie.

Sono due gli aspetti che saltano subito agli occhi scorrendo i numeri della ricerca e in qualche modo non sono sorprendenti: il crollo dei consumi (1811 euro pro capite) e l’aumento del risparmio (82 miliardi in più nel 2020) dovuto alla perdita di reddito, al clima di forte incertezza e all’oggettiva impossibilità di fare acquisti tra lockdown territoriali e chiusure. Un altro elemento di curiosità è dato dal fatto che nonostante l’avvio massiccio della campagna vaccinale e l’oggettivo calo dei contagi e dei ricoveri e quindi una migliore prospettiva per il futuro, i pessimisti continuino a prevalere sugli ottimisti: quasi metà delle famiglie (47,4%), ad esempio, non ha fatto programmi per le vacanze estive sia per mancanza di risorse economiche ma anche per la paura dei contagi che ancora alimenta una forte instabilità nelle scelte.

Commentando i dati dell’Osservatorio Confcommercio Censis, il presidente di Confcommercio ha sottolineato che “la pandemia si sta attenuando e ci sono le condizioni per ripartire in sicurezza. Le imprese hanno bisogno di più normalità e certezze per poter pianificare le loro attività“. “A cominciare  – ha proseguito Sangalli – da sostegni più robusti che devono ancora arrivare. Occorre accelerare per recuperare le perdite e rafforzare una crescita economica che è ancora troppo debole“.

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