Cina. Dal 29 giugno marittimi italiani bloccati al porto di Huanghua. Lettera a Conte

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AgenPress – “Caro Presidente, Le chiediamo di esercitare le Sue prerogative di Capo del Governo affinché si giunga rapidamente alla rotazione degli equipaggi” scrivono i sindaci dei comuni di appartenenza dei marittimi italiani bloccati su due navi mercantili in Cina da diversi mesi,  sottolineando che la vicenda è ormai in stallo e senza prospettive immediate di risoluzione chiedendo un incontro urgente in videoconferenza per esaminare le azioni da adottare per riportare a casa i marittimi imbarcati sulla nave MBA Giovanni di Michele Bottiglieri.

Il caso è stato sollevato sulle colonne del quotidiano Il Mattino di Napoli che riporta le parole di Giuseppe Pugliese, comandante della nave MBA Giovanni della società Michele Bottiglieri Armatore. Sulla nave sono imbarcati 19 marittimi, 6 dei quali sono italiani e gli altri filippini, tutti stremati per il periodo d’imbarco che è arrivato per alcuni quasi al triplo di quanto normalmente consentito in era pre-Covid. Quattro lavoratori sono a bordo da 14 mesi, 5 da oltre 12 mesi e il comandante (originario di Monte di Procida) da 11 mesi.

Dal 29 giugno scorso sono bloccati nel golfo di Bohai perché il carico di carbone imbarcato in Australia alcune settimane prima è finito al centro di una contesa internazionale tra Cina e Australia e non può essere scaricato in porto. Non è nemmeno possibile per la nave dirigersi altrove, Sud Corea, Hong Kong o Filippine ad esempio, perché il ricevitore ha già pagato la merce e quindi non consente alla MBA Giovanni di allontanarsi dalle acqua territoriali cinesi. A causa dell’emergenza Covid-19 la Cina è fra i paesi che non consentono l’avvicendamento degli equipaggi sulle navi e quindi anche un ormeggio temporaneo in banchina non risolverebbe il problema.

Nella lettera al presidente del Consiglio viene ricordato che le due unità navali sono ferme al largo del porto di Huanghua dallo scorso 29 giugno per una disputa commerciale tra Cina ed Australia che impedisce di scaricarne il carico e, per la concomitanza della pandemia, di fare tornare a casa i membri degli equipaggi che in diversi casi si trovano a bordo da più di un anno. Sulle due navi, di proprietà di compagnie di navigazione napoletane, sono imbarcati 13 marittimi di diversi comuni italiani tra cui Napoli, Vico Equense, Sant’Agnello, Procida e Monte di Procida e proprio per iniziativa del sindaco di quest’ultimo comune, Giuseppe Pugliese, è stato richiesto l’intervento di Conte.

L’armatore Michele Bottiglieri e il suo staff hanno provato a mettersi in contato con la Farnesina e con l’Ambasciata d’Italia a Pechino e con quella cinese a Roma ma finora senza risultati utili.

 

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