Hong Kong. Contro il magnate pro-democrazia Jimmy Lai applicata legge sicurezza

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AgenPress – Il magnate dei media di Hong Kong Jimmy Lai era stato incriminato con altri due manager della sua holding con l’accusa di frode sulla violazione dell’utilizzo degli immobili adibiti a uffici delle sue società, presi in locazione da una società del governo di Hong Kong

Oggi è stato formalmente accusato della violazione della legge sulla sicurezza nazionale, diventando l’attivista pro democrazia di maggior peso a finire nelle maglie della normativa imposta dalla Cina sull’ex colonia britannica. Lai – fondatore di Next Digital, che pubblica il tabloid Apple Daily – è stato arrestato ad agosto con l’accusa di collusione con forze straniere, un reato punibile con l’ergastolo secondo la nuova contestata legge.

La polizia ha spiegato oggi in una dichiarazione che nei suoi confronti è stato aggiunto il reato di “collusione con un Paese straniero o con elementi esterni per mettere in pericolo la sicurezza nazionale” e dovrà comparire domani in tribunale. L’arresto di agosto, insieme ai suoi due figli e a quattro collaboratori, ha visto la mobilitazione di circa 200 agenti di polizia che hanno anche fatto irruzione nella sede del tabloid alla ricerca di documenti e prove.

La legge sulla sicurezza nazionale, emanata dal Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo (l’assemblea legislativa di Pechino), è stata imposta su Hong Kong ed è entrata in vigore il 30 giugno scorso: mette al bando atti di secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere, prevedendo anche la pena dell’ergastolo. Finora sono circa 30 le persone arrestate per la presunta violazione della legge.

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