AgenPress. Dopo aver individuato la migliore tipologia di strumenti per la prevenzione e il rilevamento di apparecchi di telefonia mobile all’interno delle carceri, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria avvierà a breve le procedure per il loro acquisto, in modo da consentire un deciso potenziamento delle dotazioni su tutto il territorio nazionale. Contestualmente, verrà attivata un’apposita formazione per il personale che sarà addetto al loro utilizzo e alle attività ad esso correlate. Infine, saranno sperimentate ulteriori nuove tecnologie per il contrasto al fenomeno.
È quanto ha deciso, nel corso di una riunione svoltasi questa mattina e presieduta dal Vice Capo Roberto Tartaglia, il Gruppo di lavoro in materia di contrasto all’utilizzo di cellulari in carcere, appositamente istituito nel maggio scorso dai vertici del DAP appena insediatisi. Un appunto tecnico con le linee guida di quanto deciso sarà a breve inviato ai Provveditorati regionali affinché lo trasmettano agli istituti penitenziari sul territorio di competenza.
Per il suo lavoro, il Gruppo si è avvalso di numerose e variegate interlocuzioni con i responsabili del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) e del Gruppo Operativo Mobile (GOM) della Polizia Penitenziaria, con personale specializzato dell’Amministrazione e con esperti del mondo accademico. È stata inoltre svolta una ricognizione di tutti i dispositivi attualmente in uso negli istituti penitenziari e uno specifico studio sulle statistiche relative ai ritrovamenti di telefoni e alle modalità di rinvenimento negli ultimi anni.
Nel corso delle riunioni sono stati inoltre analizzati anche i possibili profili disciplinari e penali per il ritrovamento e l’uso di apparecchi di telefonia mobile da parte della popolazione detenuta.