Cinghiali uccisi. Enpa: “Una vergogna! Chiediamo accesso agli atti per accertare le responsabilità”

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AgenPress – E’ una vergogna! A Roma la scorsa notte si è compiuto un vero orrore. Una mamma cinghiale e i suoi cuccioli sono stati prima narcotizzati e poi uccisi, nonostante ci fossero altre soluzioni percorribili. Cuccioli di cinghiale uccisi in un parco giochi per bambini: un luogo di divertimento per i piccoli trasformato in un luogo di morte, in un luogo di esecuzioni capitali.

L’Ente Nazionale Protezione Animali chiede di poter accedere agli atti per accertare le reali responsabilità ed è pronto a procedere per vie legali. Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa: “Abbiamo assistito a uno spettacolo orribile dove i diritti degli animali ma anche quelli di cittadini che hanno lottato fino all’ultimo per la possibile salvezza di questa mamma con i cuccioli, sono stati calpestati in un modo vergognoso. Le soluzioni alternative c’erano eccome e sono state presentate innumerevoli volte sia in situazioni e contesti di “normalità” sia in quella “emergenziale” di ieri.

Le Associazioni, infatti, si erano mobilitate per permettere lo spostamento dei cinghiali in un’altra zona ma non ci è stato permesso”. cuccioli di cinghiale uccisi in un parco giochi per bambini: un luogo di divertimento per i piccoli trasformato in un luogo di morte, in un luogo di esecuzioni capitali.

“Lo sterminio indegno di questa notte – continua la Presidente Carla Rocchi – è il frutto di politiche non collaborative del Comune di Roma e della Regione Lazio che in questi ultimi anni hanno metodicamente ignorato tutte le proposte delle associazioni animaliste e ambientaliste, in particolare la Regione che ha la responsabilità della fauna selvatica. Abbiamo scritto più volte al Presidente della Regione Lazio senza riceve mai una risposta. Una cosa però è certa: queste morti non saranno dimenticate. La fauna selvatica è bene indisponibile dello Stato e utilizzeremo tutti gli strumenti che abbiamo, facendo anche fronte comune con le altre associazioni, per individuare le responsabilità e affinché queste oscenità indegne di una società civile non accadano mai più!”

 

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