L’inferno delle vacche in un allevamento di Cremona. Lav, già denunciato nel 2019

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AgenPress – L’inferno continua per le circa 400 mucche di un allevamento nel Cremonese, già denunciato dalla LAV nel 2019 e al quale i Carabinieri Forestali hanno posto i sigilli affidando gli animali al Sindaco di Robecco d’Oglio: lo testimoniano nuove immagini video ricevute dalla LAV a febbraio e in questi giorni di luglio.

Una realtà inaccettabile con condizioni raccapriccianti di agonia per le mucche e con profili gravissimi dal punto di vista sanitario: queste le evidenze nelle nuove recenti immagini che abbiamo ricevuto e che mettiamo a disposizione delle indagini in corso, scaturite da una nostra segnalazione nell’ottobre del 2019.

Grazie all’intervento dei Carabinieri Forestali di Brescia e di Cremona, per l’allevamento sono scattati i sigilli, gli animali sono stati affidati al Sindaco di Robecco d’Oglio e apprendiamo vi sia un Amministratore fiduciario. Ciò nonostante le condizioni di grave maltrattamento e di insicurezza sanitaria sembrano perdurare: come è possibile tollerare un tale orrore morale e sanitario?

Finanziamenti pubblici PAC

Secondo una nostra istanza di accesso agli atti, nel 2019 questo allevamento ha beneficiato di finanziamenti pubblici PAC: ma è inaccettabile e costituisce una violazione delle leggi sui fondi pubblici della PAC, destinare anche un solo euro di denaro pubblico a una struttura che tratta gli animali in modo spregevole e con gravi profili di illegalità, eppure accade anche questo.

Oggi più che mai, nell’emergenza Covid-19, è criminale ignorare i rischi sanitari connessi ad animali sottoposti a una tale malagestione. Come può l’Unione Europea finanziare questo orrore?

E’ ora di dire basta: sollecitiamo la Commissione e il Parlamento UE a spostare i finanziamenti pubblici dagli allevamenti alle produzioni di alimenti vegetali, come chiediamo con il nostro Manifesto #noncomeprima.

Facciamo appello al Prefetto di Cremona affinché convochi nuovamente il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per affrontare questa vera e propria emergenza sanitaria, di benessere e di sicurezza alimentare. (LAV)

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