#Io lavoro con la musica. Noi del Movimento per la Musica avevamo già scritto al Governo, ma non ci hanno risposto

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Ora che si muovono i big e le multinazionali della discografia il Governo Conte risponderà sicuramente 


Agenpress. “Noi del Movimento per la Musica, alle cui finalità hanno aderito Pippo Baudo, Al Bano, Vittorio Sgarbi, Mario Lavezzi, Luigi Albertelli, Daiano, Morena Rosini, Gianni Drudi, Massimo Maffei, Enrico Anghilante, l’Avvocato Mario Palazzi, Claudio Alberto Francesconi, Giusy Venuti, Franco Arcoraci, Cecilia Gayle, Viola Valentino, Franco Fasano.

Biagio Maimone e Paky Arcella avevano scritto al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini circa un mese fa per un incontro teso ad individuare soluzioni atte a scongiurare una crisi economica, senza pari, per i musicisti e gli operatori della musica, ma non è ancora pervenuta risposta” come attesta il cantautore Fabrizio Venturi, portavoce del Movimento, il quale afferma: “Notiamo con gioia che artisti del calibro di Vasco Rossi, Jovanotti, Luca Carboni, Ermal Meta, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Fiorella Mannoia, Nek, Subsonica, Laura Pausini, Tiziano Ferro, Ornella Vanoni, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Samuele Bersani, Gianna Nannini, Piero Pelù, Diodato, Malika Ayane, The Kolors, Michele Bravi, Levante, Francesca Michielin, Anna Tatangelo e Irene Grandi si sono uniti e hanno fatto un appello accorato al governo per accogliere gli emendamenti dedicati al settore musicale in crisi per via del fermo delle attività dovute al Covid-19.

Sicuramente, considerato che si muovono i big e, quindi, le multinazionali della discografia, il Governo risponderà con più celerità. Come al solito notiamo una divisione classista tra operatori della musica, considerati di Serie A e, quindi, meritevoli di rispetto ed ascolto ed operatori considerati di Serie B, quasi inutili e senza peso. 

Noi del Movimento della Musica ci batteremo, altresì, per abbattere questa suddivisione. La musica e l’arte, per la loro natura, non possono rientrare in categorie di giudizio che stabiliscono una Serie A e una Serie B, scaturenti  da valutazioni legate ai poteri e agli interessi delle multinazionali e degli sponsors. Lasciamo che la musica sia libera da questi preconcetti e dalle lobby del potere televisivo ed economico”.

Fabrizio Venturi (Portavoce Movimento per la Musica)

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