Banche, Scandurra: “Tempi lunghi mentre l’Italia muore”

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Per il giornalista impossibile parlare di ripresa senza un effettivo processo di semplificazione e sburocratizzazione da parte di Stato e istituti di credito


Agenpress. “Tempi lunghi per le banche, mentre l’Italia muore. Lo scollamento tra il varo dei provvedimenti, l’invio delle circolari operative e gli effetti di ricaduta sul territorio sono eccessivi.

Il Paese agonizza a terra privo di ossigeno, con settori che rischiano di riaprire soltanto un lontano domani, probabilmente grazie a capitali esteri che faranno voracemente mambassa di quel che resta dei nostri artigiani, commercianti e piccoli imprenditori per due soldi.

Occorre sburocratizzare il più possibile, delegiferare e semplificare. Non è ammissibile che ogni nuovo decreto si alzi funesto un polverone di dubbi, controindicazioni, paure e sospetti che ostacolano il tutto. Le banche chiedono tutele senza tutelare i cittadini dal rischio folle e forte di non vedere piovere sui conti correnti delle PMI neanche l’ombra di un euro. Il mondo rischia il dimezzamento dei posti di lavoro attualmente occupati, e i primi a pagare siamo noi, se non si inverte subito la tendenza”.

Lo afferma in una nota quotidiana ad Agenpress il giornalista e saggista Maurizio Scandurra.

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