Agenpress – Secondo i dati definitivi di marzo resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione registra un aumento su base annua dello 0,1%, da +0,3% di febbraio.
“Il rallentamento dell’inflazione sarebbe una bella notizia se il dato non fosse falsato dall’effetto Coronavirus” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori
“Il blocco degli acquisti e degli spostamenti, infatti, annulla qualunque effetto reale sulle tasche degli italiani. Il risparmio per la divisione trasporti, ad esempio, è solo teorico, visto che non si può viaggiare. Non parliamo poi di Ricreazione, spettacoli e cultura, -0,2% su base annua. Le uniche voci che hanno conseguenze pratiche sono quelle dei prodotti alimentari e del carrello della spesa che, non a caso, registrano rialzi preoccupanti. Per una coppia con due figli si tratta di un aumento del costo della vita di 84 euro per i soli acquisti alimentari, 97 per il carrello della spesa, per una coppia con un figlio sono 73 euro per gli alimentari e 86 euro per le compere quotidiane, per una famiglia media sono, rispettivamente, 61 e 71 euro” prosegue Dona.
Rese noti solo oggi, invece, i dati dell’inflazione delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato l’ormai tradizionale classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita, non solo rispetto alla famiglia tipo, da 2,3 componenti, ma anche per la famiglia di 3 persone, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia.
Secondo lo studio dell’associazione di consumatori, in testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care in termini di rincari, si conferma Bolzano che, con un’inflazione dell’1,3%, ha la maggior spesa aggiuntiva, equivalente, per una famiglia di 3 persone, a 451 euro (392 per una famiglia tipo). Al secondo posto Trento, dove il rialzo dei prezzi dello 0,6% determina un aggravio annuo di spesa, per la famiglia di 3 componenti, pari a 177 euro (147 per la famiglia tipo), terza Napoli, dove l’inflazione a +0,7% comporta una spesa supplementare pari a 172 euro, mentre per la famiglia tipo il capoluogo partenopeo sale al secondo posto con 151 euro.
Ben 8 città sono addirittura in deflazione. Le città più convenienti sono Aosta, dove l’abbassamento dei prezzi dello 0,7% genera un risparmio annuo di 202 euro per una famiglia media. Al secondo posto Parma (-0,7%, pari a -195 euro) e al terzo, inaspettatamente, per via del mancato afflusso turistico, Venezia: -0,5%, pari -132 euro.
In testa alla classifica delle regioni più costose in termini di maggior spesa, svetta il Trentino Alto Adige che, con l’inflazione più alta, +1%, il doppio rispetto alla seconda regione, registra, per una famiglia di 3 componenti, una batosta pari a 313 euro su base annua (264 euro per la famiglia tipo). Segue la Campania, dove l’incremento dei prezzi pari allo 0,5%, implica un’impennata del costo della vita pari a 117 euro (101 per fam. tipo), terza l’Umbria, dove, per via dell’inflazione a +0,4%, si ha un salasso annuo, per la famiglia di 3 persone, di 94 euro (87 euro per la famiglia tipo).
Quattro regioni sono addirittura in deflazione. Il record del risparmio per la Valle d’Aosta dove, la riduzione dei prezzi dello 0,7%, consente ad una famiglia media una minor spesa di 202 euro annui. Segua la Basilicata, con un’inflazione negativa dello 0,3% ed un risparmio di 63 euro. Al terzo posto, l’Emilia Romagna: -0,2% e -54 euro.
Tabella n. 1: Podio delle città più care (capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti), in termini di spesa aggiuntiva annua (in ordine decrescente di spesa per famiglia di 3 persone)
N | Città | Rincaro annuo per la famiglia di 3 persone | Rincaro annuo per la famiglia tipo (da 2,3 componenti) | Inflazione annua di marzo |
1 | Bolzano | 451 | 392 | 1,3 |
2 | Trento | 177 | 147 | 0,6 |
3 | Napoli | 172 | 151 | 0,7 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
Tabella n. 2: Podio delle regioni più care, in termini di spesa aggiuntiva annua (in ordine decrescente di spesa per famiglia di 3 persone)
N | Regioni | Rincaro annuo per la famiglia di 3 persone | Rincaro annuo per la famiglia tipo (2,3 componenti) | Inflazione annua di marzo |
1 | Trentino Alto Adige | 313 | 264 | 1 |
2 | Campania | 117 | 101 | 0,5 |
3 | Umbria | 94 | 87 | 0,4 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
A richiesta sono disponibili i dati delle altre regioni.
Tabella n. 3: Classifica completa delle città più care (capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti), in termini di spesa aggiuntiva annua (in ordine decrescente di spesa)
N | Città | Rincaro annuo per la famiglia tipo (da 2,3 componenti) | Inflazione annua di marzo |
1 | Bolzano | 392 | 1,3 |
2 | Napoli | 151 | 0,7 |
3 | Trento | 147 | 0,6 |
4 | Palermo | 125 | 0,6 |
5 | Bari | 104 | 0,5 |
6 | Trieste | 96 | 0,4 |
7 | Perugia | 90 | 0,4 |
8 | Catania | 62 | 0,3 |
9 | Padova | 52 | 0,2 |
10 | Cagliari | 42 | 0,2 |
11 | Milano | 29 | 0,1 |
12 | Livorno | 27 | 0,1 |
13 | Verona | 26 | 0,1 |
14 | Roma | 25 | 0,1 |
15 | Catanzaro | 19 | 0,1 |
15 | Reggio Calabria | 19 | 0,1 |
16 | Torino | 0 | 0 |
16 | Genova | 0 | 0 |
16 | Brescia | 0 | 0 |
16 | Ravenna | 0 | 0 |
16 | Firenze | 0 | 0 |
16 | Messina | 0 | 0 |
17 | Ancona | -22 | -0,1 |
18 | Reggio Emilia | -56 | -0,2 |
19 | Potenza | -65 | -0,3 |
20 | Modena | -84 | -0,3 |
21 | Bologna | -85 | -0,3 |
22 | Venezia | -132 | -0,5 |
23 | Parma | -195 | -0,7 |
24 | Aosta | -202 | -0,7 |
A richiesta, nel tardo pomeriggio, sono disponibili i dati delle altre città sotto i 150 mila abitanti
Tabella n. 4: Classifica completa delle regioni più care, in termini di spesa aggiuntiva annua (in ordine decrescente di spesa)
N | Regione | Rincaro annuo per la famiglia tipo (da 2,3 componenti) | Inflazione annua di marzo |
1 | Trentino Alto Adige | 264 | 1 |
2 | Campania | 101 | 0,5 |
3 | Umbria | 87 | 0,4 |
4 | Sicilia | 78 | 0,4 |
5 | Calabria | 74 | 0,4 |
6 | Abruzzo | 61 | 0,3 |
7 | Puglia | 58 | 0,3 |
8 | Friuli-Venezia Giulia | 46 | 0,2 |
9 | Toscana | 26 | 0,1 |
10 | Veneto | 25 | 0,1 |
10 | Piemonte | 25 | 0,1 |
12 | Marche | 22 | 0,1 |
13 | Sardegna | 20 | 0,1 |
14 | Lombardia | 0 | 0 |
14 | Lazio | 0 | 0 |
15 | Liguria | -23 | -0,1 |
16 | Emilia-Romagna | -54 | -0,2 |
17 | Basilicata | -63 | -0,3 |
18 | Valle d’Aosta | -202 | -0,7 |