Agenpress – La Cina é stata spesso criticata per la pratica, esistente in alcune sue regioni, di mangiare cani e gatti. E ancor peggio di farli lungamente soffrire prima di ucciderli.
Ora la decisione storica del governo cinese di rendere illegale il consumo di carne di animali domestici sembra sorprendere i più. Ma é davvero così inaspettata?
La complessa realtà cinese vede una classe dirigente particolarmente attenta, da decenni, alle tematiche legate al consumo della carne (conseguenze ambientali, costi per la salute umana, diritti animali). Ma Pechino deve fare i conti con una realtà ben diversa dall’ideale e con una vasta popolazione abituata a pratiche che si perdono nella notte dei tempi: identità regionali culturali e culinarie ben radicate e difficili da mettere in discussione.
L’attuale crisi sanitaria deve essere sembrato il momento più opportuno, al governo cinese, per forzare un cambiamento epocale da loro stessi auspicato da anni. Bravissima Cina.
Speriamo che il disastro sanitario attuale, e quello finanziario ed economico che ne seguiranno, facciano riflettere anche l’Europa seriamente sul modo in cui trattiamo gli animali: i coinquilini più indifesi su questo pianeta. Potremmo iniziare, ad esempio, eliminando pratiche altrettanto discutibili come la corrida o il foie gras”.
E’ quanto sostiene la presidente dell’Asta – Associazione Salute e Tutela degli Animali – Susanna Celsi.