Agenpress. A fine marzo/primi di aprile, con il via libera da parte della Consob, potrebbe partire la commercializzazione di Convivio, il primo comparto del fondo d’investimento Dante (vale 250 milioni), lanciato da Invimit, per contribuire alla riduzione del debito pubblico, attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.
Lo ha detto l’amministratore delegato di Invimit Sgr, Giovanna Della Posta, alla decima edizione del “Re Italy Winter Forum 2020”, la convention italiana del Real Estate organizzata nella sede di Borsa Italiana da Monitorimmobiliare e Monitorisparmio.
A inizio gennaio la società del Tesoro ha inviato alla Consob la notifica prevista dalla normativa di settore per l’avvio della procedura di commercializzazione delle quote di Convivio. “Finchè non avremo ottenuto il via libera da Consob non sarà possibile sottoscrivere il fondo. Entro fine marzo/aprile l’iter autorizzativo sarà concluso e sarà possibile sottoscrivere le quote”, ha spiegato Dalla Posta, che si è detta molto soddisfatta dal riscontro ottenuto fino a ora dall’iniziativa.
“In questo momento – ha proseguito Della Posta – c’è grande dialogo con gli investitori, a cui stiamo presentando Dante. Abbiamo tanto interesse e anche tanta curiosità, perchè è un’operazione completamente nuova: non è mai successo che lo Stato andasse a collocare questi asset sul mercato con le modalità del privato. Gli interessati sono fondi internazionali, ma anche istituzionali italiani, come i fondi pensione”. “Noi – ha precisato Della Posta – gestiamo 1,6 miliardi dei 285 miliardi del patrimonio immobiliare pubblico italiano stimato. Il 65 per cento di questi immobili sono già locati a privati e quindi già esprimono una redditività”.
La loro valorizzazione sarà interamente destinata alla riduzione del debito pubblico. “Il valore di Convivio è di 250 milioni. Il target che Dante si è posto nell’anno è quello di raccogliere 500 milioni. Ma questo è un prototipo: Dante è la porta d’ingresso per il patrimonio pubblico, uno strumento per entrare nel mercato senza vendere palazzo per palazzo. Una volta che facciamo Dante 1, possiamo fare anche Dante 2 e Dante 3”, ha precisato l’ad di Invimit. L’invito ad aderire è rivolto alle amministrazioni pubbliche locali: “Nel momento in cui aderiscono, hanno il 30 per cento cash dell’asset e il 70 per cento in quote. Loro restano parte del gioco, quindi mi devono supportare nel processo di valorizzazione. Quando un immobile è pronto, io poi lo faccio arrivare in un fondo che viene messo sul mercato. E’ una filiera che prima non esisteva”, ha concluso Dalla Posta.