Migranti: Faraone, tutti a chiederci se salviamo Salvini? Leggeremo le carte

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Agenpress – “Sono veramente sbalordito! Tutti a chiamare e a chiederci, “quindi salvate Salvini dal processo?”. Premesso che io Salvini, umanamente e politicamente, l’ho già condannato il giorno che sono salito a bordo della Diciotti e quando ho dormito all’addiaccio sul ponte della Sea Watch 3. Ho contestato con i fatti la sua politica, non con le chiacchiere. Premesso inoltre che da gennaio si tornerà a lavorare per far saltare i decreti “insicurezza” voluti dall’ex ministro dell’interno”

Così Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva in Senato sulla vicenda del voto sulla vicenda Della nave Gregoretti.

“Fatte queste dovute precisazioni, non capisco cosa ci sia di strano, quando bisogna decidere se mandare a processo o meno un uomo, nel dire: “approfondiremo, guarderemo le carte e poi decideremo”. Se dicessimo che tutto è già deciso, quando il procedimento è stato semplicemente incardinato in giunta per le autorizzazioni a procedere vorrebbe dire che avremmo fatto coincidere il giudizio politico con quello giudiziario. Noi non usiamo le questioni giudiziarie a fini politici, non lo abbiamo mai fatto e mai lo faremo. Oppure il garantismo vale per gli amici, mentre per gli avversari politici si diventa giustizialisti? Noi non ci chiamiamo Salvini, non siamo giustizialisti con i poveri cristi, spesso senza colpa, non diciamo “buttare la chiave”, quando vediamo portare via in manette Carola Rackete e non diventiamo improvvisamente garantisti quando i magistrati toccano i potenti come lui. Leggeremo le carte e decideremo, senza isterismi e senza sventolare cappi e manette, come si fa nei paesi civili”

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