Agenpress – “Il Nobel per la pace è il riconoscimento all’importante lavoro fatto dal primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed in favore di riforme nel campo dei diritti umani dopo decenni di massiccia repressione”, ha dichiarato Kumi Naidoo, segretario generale di Amnesty International.
“Da quando ha assunto l’incarico, nell’aprile 2018, Abiy Ahmed ha riformato le forze di sicurezza, emanato nuove norme sulle organizzazioni della società civile e raggiunto un accordo di pace con l’Eritrea che ha posto fine a due decenni di rapporti ostili. Ha anche contribuito a raggiungere l’accordo tra forze armate e opposizione civile in Sudan dopo mesi di proteste”, ha aggiunto Naidoo.
“Ma il lavoro non è affatto terminato. Il premio dovrebbe stimolare Abiy Ahmed ad affrontare le sfide che rischiano di annullare i progressi sin qui raggiunti. È urgente che il suo governo risolva le tensioni tra gruppi etnici che minacciano di rendere instabile il paese e di causare ulteriori violazioni dei diritti umani. È anche necessaria una revisione della Dichiarazione contro il terrorismo, che continua a essere usata come strumento di repressione. Infine, è doveroso chiamare i responsabili delle violazioni dei diritti umani del passato a rispondere delle loro azioni”, ha sottolineato Naidoo.
“Ora più che mai il primo ministro Abiy deve condividere i principi e i valori del premio Nobel per la pace, in modo da lasciare un’impronta duratura in materia di diritti umani al suo paese, al suo continente e al mondo”.