Santanché. Meloni “tranquilla”. Conte e Schlein chiedono che la ministra riferisca in Parlamento

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AgenPress –  “Io penso non ci sia nessun problema a riferire in Parlamento, è una richiesta legittima del Parlamento. Sono contenta che la ministra Santanchè abbia dato la sua disponibilità, l’ho vista tranquilla in queste ore come sono tranquilla io”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa al termine dell’Europa Forum Wachau.

Sulla vicenda si è espresso Giuseppe Conte.  “Non possiamo permettere che passi il principio per cui di fronte ad accuse gravi, e circostanziate si possa opporre silenzio, che viene percepito come arroganza del potere. Nessuno ha spinto la ministra ad assumere un incarico di governo, lei lo ha accettato, e ci sono degli oneri e delle responsabilità, deve chiarire in Parlamento, se rimane in silenzio deve subito fare un passo indietro. Venga, chiarisca e valuteremo, il silenzio significa che deve fare un passo indietro”.

“Opporre il silenzio è inaccettabile, le accuse sono gravi, precise e circostanziate, ha l’obbligo politico e morale di rispondere, l’aspetto giuridico riguarda le sedi giudiziarie e non riguarda noi”.

“Sono giorni difficili per il governo. Il Pd ha depositato interrogazione urgente per chiedere conto di quello che sta accadendo. C’è una ministra che da imprenditrice ha fatto un debito con lo Stato di 2,7 milioni, un prestito che era stato dato a Invitalia durante la pandemia e che non è stato restituito”, dice Elly Schlein, segretaria del Pd.

“Come fa una ministra a essere in debito con lo Stato. Questo accanto alle altre cose che stanno emergendo da diverse inchieste e cioè che sembra non pagasse i lavoratori, sembra li licenziasse senza il tfr mentre lei e i membri del suo Cda si ricavavano dei compensi d’oro. Non è accettabile, abbiamo chiesto di riferire. La ministra riferisca, Giorgia Meloni esca dal silenzio su questo caso. Chiediamo chiarezza. Ieri anche forze di maggioranza hanno chiesto alla ministra di riferire in Aula perché ministri di Italia e di Europa si sono dimessi per fatti molto meno gravi di quelli che si stanno profilando. Crediamo che ci siamo una enorme questione di opportunità politica”.

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