17 febbraio. Oggi festeggiamo i gatti, tra i nostri migliori amici a quattro zampe

AgenPress – Il 17 febbraio si celebra la Festa nazionale del Gatto, istituita in Italia nel 1990 dopo un referendum tra i lettori di una rivista specializzata e agli amanti dei felini farà piacere sapere che condividere con loro pezzi di vita fa anche bene alla salute.

I benefici sembrano essere provati dalla scienza secondo una panoramica sul portale Healthline: avere un gatto ha un effetto calmante, migliora il benessere psicologico, riduce la frequenza di disturbi come mal di testa, mal di schiena e raffreddore, anche se… (in media) i benefici sembrano svanire con il passare del tempo.

Il giorno scelto per la ricorrenza, istituita nel 1990, non è casuale: febbraio, secondo un’antica credenza, è infatti “il mese dei gatti e delle streghe” e il numero 17, in base a tradizioni medioevali ancora abbastanza radicate nella cultura europea, viene spesso associato alla sventura, proprio come i gatti, soprattutto quelli neri.

E’ stata proprio una giornalista, Claudia Angeletti, che, con un referendum sulla rivista specializzata “Tuttogatto”, ha stabilito la data in cui festeggiare i suoi amati animali domestici. La scelta del 17 Febbraio è infatti tutt’altro che casuale.

L’Italia, stando alla classifica stilata nel 2019 dal Censis, è il Paese europeo col maggior numero di animali domestici: sono presenti nel 52% delle case. Nella penisola ci sono in totale 32 milioni di animali da compagnia: 12,9 milioni di uccelli, 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani, 1,8 milioni di piccoli mammiferi (criceti e conigli), 1,6 milioni di pesci e 1,3 milioni di rettili. In Italia, inoltre, ci sono 53,1 animali da compagnia ogni 100 abitanti: dato che colloca il nostro Paese al secondo posto in Europa, in coda all’Ungheria popolata da 54,2 animali ogni 100 persone e prima della Francia (49,1), della Germania (45,4), della Spagna (37,7) e del Regno Unito (34,6).

Già gli antichi Egizi veneravano questi felini: la dea Bastet aveva il corpo da donna e il viso da gatto. Molte sono state le mummie di gatti ritrovate nelle tombe dagli archeologi. A Pompei alcuni mosaici testimoniano la loro presenza anche nella società romana. E fu la gatta Muezza a salvare Maometto dal morso di un serpente.

Nel Medioevo, in Europa, il micio venne demonizzato perché associato alla stregoneria. Nel Rinascimento fu riabilitato anche per il suo ruolo attivo nella vita dei villaggi, visto che cacciava i topi.

Era un grande appassionato di gatti il poeta Francesco Petrarca: a lui viene attribuito l’aforisma “L’umanità si può suddividere grosso modo in due categorie: coloro che amano i gatti e coloro che vengono puniti dalla vita”.

Non è il solo nei secoli ad essersi occupato di questi felini, “un capolavoro”, li definì Leonardo Da Vinci. Dallo Stregatto di Lewis Carrol, nel libro ‘Alice nel paese delle meraviglie’ a quello che insegnò a volare a una gabbianella di Luis Sepulveda, passando per il Gatto che faceva banda con la Volpe nel Pinocchio di Collodi, sono tanti i mici che popolano la letteratura. E la musica.

Dalle canzoni dello Zecchino d’Oro‘ – “Quarantaquattro gatti’, “Volevo un gatto nero” – a ‘La gatta’ di Gino Paoli o Il Gatto e la Volpe di Bennato, solo per restare in Italia, anche la musica si è occupata di loro.

Senza dimenticare il mondo dei cartoni animati: da Birba, il gatto di Gargamella dei Puffi, a Felix il gatto, fino a Garfield, Gatto Silvestro, Tom, il micio a caccia del topo Jerry, il gatto con gli stivali e, capolavoro cinematografico targato Walt Disney, ‘Gli Aristogatti’.

Con il loro spirito libero, individualista, refrattario alle regole, i gatti sono straordinari compagni di vita. Lo dimostrano numerosi studi da cui emerge che la loro presenza possa aiutare le persone che hanno problemi di salute mentale e sono sole o sotto stress.

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